04/07/09

Norme e Leggi: Le Pompe di calore ridurranno drasticamente le spese dei consumatori UE


Inizio giugno: nella Gazzetta Ufficiale viene pubblicata la Direttiva UE sulla Promozione delle Fonti di Energia Rinnovabile, trasformando così, a tutti gli effetti, il testo in normativa UE. Questa tanto agognata Direttiva riconosce, per la prima volta in base alla legge UE, il potenziale dell’energia aerotermica e di quella idrotermica come fonti di energia rinnovabile.
In base alla nuova normativa, che fa parte del cosiddetto Pacchetto sul Cambiamento Climatico, adottato nel dicembre 2008, tutti gli Stati Membri dell’UE dovranno aumentare la propria quota di energia rinnovabile nella domanda di energia finale, al fine di portare la quota UE complessiva al 20% entro il 2020.
Questa nuova normativa riconosce il potenziale delle pompe di calore che impiegano l’energia aerotermica (contenuta nell’aria), l’energia geotermica (contenuta nella terra) e l’energia idrotermica (contenuta negli specchi d’acqua) per la riduzione del consumo energetico nell’UE, in particolare nel settore edilizio.
Karl Ochsner, presidente dell’Associazione Europea per le Pompe di Calore (EHPA) commenta così: “la maggioranza delle parti interessate beneficerà della nuova Direttiva: il singolo cittadino sarà stimolato ad usare tecnologie per fonti rinnovabili più all’avanguardia per un riscaldamento e un raffreddamento il meno cari possibile; le economie nazionali trarranno beneficio dall’aumento della domanda locale per tali tecnologie e i governi nazionali saranno stimolati dall’opportunità di raggiungere, in modo conveniente, i propri obiettivi nell’ambito dell’accordo di condivisione dell’onere”.
Contrariamente alla maggior parte delle altre tecnologie di energia rinnovabile, le pompe di calore possono essere usate praticamente ovunque: ad esempio nell’industria, nel teleriscaldamento e nel teleraffreddamento, nelle fattorie, nelle abitazioni singole e ubicate in zone remote e per i palazzi delle città.