24/11/10

Norme e leggi: PROTEZIONE DELL'AMBIENTE E PRESCRIZIONI PER LO SMALTIMENTO E TRATTAMENTO DEI BANCHI FRIGORIFERI PLUG-IN



La direttiva europea WEEE (Waste Electrical and Electronic Equipment - 2002/96/EC) detta le regole per la raccolta, il trattamento e il riciclaggio dei banchi frigoriferi plug-in a fine vita. Varese Frigor, da sempre animata da una particolare attenzione per l'ambiente, ha assimilato la direttiva e mette liberamente a disposizione degli utenti i manuali di smantellamento e trattamento dei rifiuti dei banchi frigoriferi plug-in:

---- Smantellamento banchi chiusi

1.) Smontare ripiani, griglie basse, ventole interne, coperture e ritirare rimuovendo le viti di fissaggio al fine di accedere all’evaporatore, al condensatore, alle tubazioni, ai cavi ecc.
2.) Ritirare le lampade e smaltirle in separata sede.
3.) Smontare gli sportelli e dividerli a seconda dei materiali (vetro,alluminio, guarnizioni e plastica).
4.) Verificare il tipo di refrigerante sulla targa dati posta all’interno del mobile. Estrarre il refrigerante e conferire ai servizi autorizzati al relativo trattamento.
5.) Staccare evaporatore, condensatore, ventola, compressore e tubazioni al fine di rimuoverli. Questi sono costituiti da Rame Alluminio e acciaio, e vanno smaltiti separatamente.
6.) I cavi contenenti PVC dovranno essere smaltiti separatamente.
7.) Smontare la carenatura esterna in lamiera del mobile e smaltire come acciaio.
8.) Smontare e separare i componenti in poliuretano ad alta densità e i pannelli in vetro.
9.) Asportare gli schiumati poliuretanici dal loro supporto interno in plastica o metallo e raccogliere. Distruggere gli schiumati poliuretanici in situazione di vuoto,
poiché essi potrebbero contenere CFC o Pentano. La stessa istruzione vale per le porte cieche : dividere a seconda del materiale (lamiera, plastica, schiuma poliuretanica, guarnizione).

---- Smantellamento banchi aperti

1.) Ripiani, frontale basso, copri ventola interno, copertura evaporatore, ritirare/togliere viti di fissaggio dell’eventuale parte superiore (alzata) al fine di raggiungere l’evaporatore, il condensatore, le tubazioni, i cavi, ecc.
2.) Ritirare le lampade e smaltirle in separata sede.
3.) Ritirare e dividere le spalle /laterali a seconda dei materiali (vetro, alluminio, plastica).
4.) Verificare il tipo di refrigerante sulla targa dati posta all’interno del mobile. Estrarre il refrigerante e conferire ai servizi autorizzati al relativo trattamento.
5.) Scollegare evaporatore, condensatore, compressore, tubazioni al fine di rimuoverli. Questi sono costituiti da Rame Alluminio e acciaio, e vanno smaltiti separatamente.
6.) I cavi contenenti PVC dovranno essere smaltiti separatamente.
7.) Smontare la carenatura esterna e interna in lamiera del mobile e smaltire come acciaio.
8.) Asportare gli schiumati poliuretanici dal loro supporto in plastica o metallo interno o esterno e raccogliere.

Distruggere gli schiumati poliuretanici in situazione di vuoto, poiché essi potrebbero contenere CFC o Pentano e PS. Tutti i materiali riciclabili e i rifiuti vanno riciclati in modo professionale e in conformità alle norme del paese in questione. L‘azienda incaricata del riciclaggio deve essere registrata e certificata come servizio di smaltimento rifiuti in base alle specifiche leggi del paese in questione.

28/07/09

Norme e leggi: Il Regolamento CE 303/2008 Patentino Frigoristi


Il Regolamento CE 303/2008 stabilisce i requisiti minimi per la certificazione del personale e delle imprese (patentino), definisce 4 diverse categorie di certificazione.
Sulla base di ciascuna categoria il personale può svolgere le seguenti mansioni:

Categoria I

Può svolgere qualsiasi attività su qualunque tipo di impianto di refrigerazione, condizionamento dell'aria e pompa di calore

Categoria II

Può svolgere qualsiasi attività su qualunque tipo di impianto di refrigerazione, condizionamento dell'aria e pompa di calore con carica inferiore a 3 kg (6 kg se l'impianto è ermeticamente sigillato);
Può svolgere la ricerca delle fughe negli impianti con 3 kg o più di carica (6 kg se l'impianto è ermeticamente sigillato) a condizione che ciò non richieda un intervento (collegamento) sul circuito frigorifero

Categoria III

Può eseguire il recupero del gas da impianti con meno di 3 kg di carica (6 kg se l'impianto è ermeticamente sigillato)

Categoria IV

Può eseguire la ricerca delle fughe su impianti che contengono 3 kg o più di carica (6 kg se l'impianto è ermeticamente sigillato) a condizione che ciò non richieda un intervento (collegamento) sul circuito frigorifero

Il relativo esame per l'ottenimento della certificazione richiede il possesso di conoscenze teoriche ed abilità pratiche commisurate alla categoria che si intende conseguire
I Tecnici Varese Frigor sono tutti in Classe I.

16/07/09

Norme e leggi: i gas refrigeranti


Pubblichiamo qui di seguito un elenco dei principali gas refrigeranti a norma di legge ed ecologici utilizzati dai tecnici Varese Frigor:

R-404A (HFC)
miscela composta da R-125, R-143a, R-134a sostituisce R-502, R-22
applicazioni tipiche: bassa temperatura (refrigerazione commerciale ed industriale)

R-409A (HCFC)
miscela composta da R-22, R-124, R-412b sostituisce R-12
applicazioni tipiche: media e bassa temperatura (distributori di bibite, vetrine refrigerate, trasporto frigorifero, macchine per la produzione del ghiaccio)

R-134a (HFC)
gas puro sostituisce R-12
applicazioni tipiche: media temperatura (frigoriferi domestici, chiller), trasporto frigorifero, climatizzazione veicoli

R-410A (HCFC)
miscela composta da R-32, R-125 sostituisce R-22
applicazioni tipiche: climatizzazione

R-407C (HFC)
miscela composta da R-32, R-125, R-134a sostituisce R-22
applicazioni tipiche: climatizzazione, chiller

R-22 (HCFC)
gas puro dal 31 dicembre 2009 ammesso solo come gas rigenerato.
applicazioni tipiche: climatizzazione ( non più ammesso ), media e bassa temperatura (refrigerazione commerciale ed industriale)

04/07/09

Norme e Leggi: Le Pompe di calore ridurranno drasticamente le spese dei consumatori UE


Inizio giugno: nella Gazzetta Ufficiale viene pubblicata la Direttiva UE sulla Promozione delle Fonti di Energia Rinnovabile, trasformando così, a tutti gli effetti, il testo in normativa UE. Questa tanto agognata Direttiva riconosce, per la prima volta in base alla legge UE, il potenziale dell’energia aerotermica e di quella idrotermica come fonti di energia rinnovabile.
In base alla nuova normativa, che fa parte del cosiddetto Pacchetto sul Cambiamento Climatico, adottato nel dicembre 2008, tutti gli Stati Membri dell’UE dovranno aumentare la propria quota di energia rinnovabile nella domanda di energia finale, al fine di portare la quota UE complessiva al 20% entro il 2020.
Questa nuova normativa riconosce il potenziale delle pompe di calore che impiegano l’energia aerotermica (contenuta nell’aria), l’energia geotermica (contenuta nella terra) e l’energia idrotermica (contenuta negli specchi d’acqua) per la riduzione del consumo energetico nell’UE, in particolare nel settore edilizio.
Karl Ochsner, presidente dell’Associazione Europea per le Pompe di Calore (EHPA) commenta così: “la maggioranza delle parti interessate beneficerà della nuova Direttiva: il singolo cittadino sarà stimolato ad usare tecnologie per fonti rinnovabili più all’avanguardia per un riscaldamento e un raffreddamento il meno cari possibile; le economie nazionali trarranno beneficio dall’aumento della domanda locale per tali tecnologie e i governi nazionali saranno stimolati dall’opportunità di raggiungere, in modo conveniente, i propri obiettivi nell’ambito dell’accordo di condivisione dell’onere”.
Contrariamente alla maggior parte delle altre tecnologie di energia rinnovabile, le pompe di calore possono essere usate praticamente ovunque: ad esempio nell’industria, nel teleriscaldamento e nel teleraffreddamento, nelle fattorie, nelle abitazioni singole e ubicate in zone remote e per i palazzi delle città.

21/06/09

Norme e leggi: il protocollo di Kyoto.


Il Protocollo di Kyoto è un accordo internazionale entrato in vigore nel febbraio 2005 e da allora ratificato da 163 paesi. Il suo obiettivo è quello di ridurre le emissioni di gas a effetto serra. La riduzione prevista, considerando l'insieme dei paesi, dovrebbe ammontare al 5% minimo per il periodo 2008-2012, rispetto all'anno base 1990. Per raggiungere questo obiettivo, ogni paese deve rispettare gli obblighi che gli spettano. Ad esempio, l'Unione europea deve ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell'8% e la Germania del 21%. I gas interessati sono i seguenti: anidride carbonica, metano, protossido di azoto. Inoltre i seguenti gas fluorurati ad effetto serra: l'esafluoruro di zolfo, gli idrofluorocarburi (HFC) e i perfluorocarburi (PFC). Secondo il Protocollo di Kyoto, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra può essere realizzata grazie a tre meccanismi: il meccanismo di sviluppo pulito (MDP) (Clean Development Mechanism), i permessi di emissione (Emissions Trading) e il meccanismo di attuazione congiunta (MOC) (Activities Implemented Jointly). Gli alocarburi e, in particolare, gli idrofluorocarburi (HFC), sono usati nella tecnologia della refrigerazione e della climatizzazione Il loro uso è regolato dal regolamento CE relativo ai gas fluorurati.

09/06/09

Norme e Leggi: Montreal Protocol


Il Protocollo di Montréal è un accordo internazionale firmato nel settembre 1987 da 25 governi e dalla Commissione della Comunità europea. Ha come obiettivo la protezione dello strato di ozono e regolamenta l'abbandono della produzione e dell'utilizzazione dei CFC (clorofluorocarburi interamente alogenati) su scala mondiale. Le misure specifiche e il calendario del Protocollo di Montréal sono stati precisati e integrati da numerose conferenze (Londra, Copenhagen, Vienna, Montréal e Pechino) organizzate in seguito. In seno all'Unione europea, il Protocollo di Montréal è stato trasposto per mezzo del regolamento CE 2037/2000 relativo alle sostanze che impoveriscono lo strato d'ozono. In Germania, il Decreto che porta al divieto di determinati idrocarburi alogenati è entrato in vigore nel 1991; è stato sostituito nel 2006 dal decreto ChemOzonschichtV.

29/05/09

Norme e Leggi: Ultimo aggiornamento sul refrigerante R22


Dal 1° gennaio 2010 negli impianti di refrigerazione è vietata la vendita e l'uso nella manutenzione e assistenza di idroclorofluorocarburi ( HCFC ) vergini, più comunemente conosciuti come R22.
Nello specifico: Art. 5 ( Regolamento CE 2037 / 2000 ) ...sarà possibile solo il recupero ai fini di rigenerazione o distruzione e le ricariche saranno possibili solo con R22 Rigenerato ( che a nostro avviso assumerà costi proibitivi ).
A decorrere dal 1° gennaio 2015, tutti gli idroclorofluorocarburi sono vietati (vergini e riciclati ).
Qualsiasi attività che attualmente utilizzi R22 nelle proprie installazioni sarà interessata da questo divieto e dovrà essere in grado di prendere misure preventive entro la scadenza.
Le attività che non si adegueranno con i dovuti provvedimenti, rischiano di compromettere la loro attività lavorativa, generando così costi aggiuntivi.
Varese Frigor mette a disposizione uno staff tecnico altamente qualificato e si presenta come partner ideale a cui affidarsi per progettare un nuovo impianto o per convertire gli impianti attualmente in funzione con R22, proponendo nuovi gas facili da usare, affidabili, economici e soprattutto non dannosi per l' ozono e l' ambiente.